“Ho ritirato la mia relazione affinché il parere della Commissione fosse inequivocabile, evitando così il maldestro tentativo della maggioranza di confonderne l’esito, proponendo votazioni per parti separate”.
Questo quanto afferma il senatore modenese
Giuliano Barbolini, relatore in commissione bicamerale per il PD: “Il voto – continua il senatore democratico – è dunque senza possibilità di equivoci: il parere della maggioranza e del Governo è stato respinto e di questo devono prendere atto. Di fatto – precisa - il Parlamento ha rigettato una proposta confusa e approssimativa, la cui sola garanzia è quella di aumentare il centralismo a danno dell’autonomia dei Comuni, minare la copertura dei servizi fondamentali e accrescere la pressione fiscale su cittadini e imprese”.
Sulla proposta del PdL di proseguire l’iter Barbolini esprime un parere fortemente negativo: “Significherebbe – precisa – tradire una riforma che era stata costruita in modo condiviso, sprecando un’occasione per rendere più efficiente la spesa pubblica e contenere la pressione fiscale. Se è questo che vuole il Governo può accomodarsi, ma a patirne saranno i cittadini e i Comuni”.
L’auspicio per il senatore è quello di “riprendere la strada maestra e realizzare un vero federalismo – aggiunge – ma servono responsabilità e unità, sopratutto si deve far tesoro delle proposte del PD e di quelle maturate in Commissione anche dalle altre opposizioni – conclude - il Federalismo non si fa con la propaganda e con il gioco delle tre carte”.
Secondo il senatore Barbolini è esemplare il caso della ‘cedolare secca sui redditi in affitto’: “Manca – specifica – di una copertura finanziaria adeguata e questo determinerà un buco di bilancio per lo Stato; non prevede nessun fondo per gli inquilini; non raggiungerà l’obiettivo di far emergere il sommerso e soprattutto – conclude - penalizza i canoni concordati, molto utilizzati in Emilia-Romagna, destinati alle fasce più deboli della popolazione, un valido strumento per fronteggiare le emergenze abitative”.