"Non si possono scavalcare le Regioni su un tema così importante, il governo non ci ha ascoltati ma questa sentenza dimostra la fondatezza della nostra battaglia parlamentare sul nucleare" così
Alessandro Bratti, responsabile Ambiente ed Energia del PD dell'Emilia-Romagna commenta il pronunciamento con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 4 della legge delega in materia di nucleare, imponendo al governo di confrontarsi con le Regioni per la costruzione e l'esercizio degli impianti.
"Fin dall'inizio - prosegue Bratti - abbiamo sottolineato come in una discussione che riguarda il tema della produzione di energia non si possano scavalcare le Regioni". Nei mesi scorsi deputati e senatori del Partito Democratico hanno ripetutamente sollevato obiezioni e dubbi sulla legge delega del governo, individuando proprio nella possibilità di
ignorare il parere dei territori, il nodo cruciale. Osservazioni che sono state ignorate dal governo ma che ora "si dimostrano fondate", alla luce di una sentenza "che ci vede pienamente soddisfatti", ribadisce Bratti.
"Ora - conclude il responsabile Ambiente ed Energia del PD dell'Emilia-Romagna - auspichiamo che si possa attivare un percorso che porti non solo al referendum sul nucleare su scala nazionale ma che si muova nella direzione di creare occasioni di confronto referendario anche a livello regionale, in modo che i cittadini possano decidere in prima persona in merito al futuro del territorio in cui vivono".