“Molti sono gli errori, le irragionevolezze e gli elementi di incostituzionalità del ddl Università". Lo dichiara la sen.
Mariangela Bastico, illustrando per il Partito Democratico le pregiudiziali di costituzionalità al provvedimento sugli atenei.
"Viene violata l'autonomia universitaria garantita dall'art.33 della Costituzione, con un testo pieno di norme invasive e centralistiche, con buona pace delle dichiarazione federaliste della Lega e del governo. Il ministro Calderoli - sollecita Bastico - invece di improvvide dichiarazioni di spostamento da Roma dei ministeri, s'impegni a ridurre e non ad aumentare, come avviene con questo provvedimento, il potere dell'elefantiaco MIUR".
"Vengono inoltre violate - prosegue la senatrice PD - le competenze delle Regioni sul diritto allo studio e sul tanto pubblicizzato fondo per il merito, peraltro totalmente privo di copertura finanziaria in violazione all'art. 81 della Costituzione".
"Una violazione gravissima al principio d'uguaglianza - dichiara ancora Bastico - è contenuta nella norma che riserva il 10% delle borse di studio per merito agli studenti residenti nel territorio in cui ha sede l'università. Oltre ad essere un improprio disincentivo alla mobilità geografica, in contrasto con i programmi europei (es.Erasmus), la norma privilegia impropriamente studenti locali, che potrebbero non raggiungere i livelli d'eccellenza richiesti".
"Ben lungi da una riforma epocale - conclude Bastico - il testo Gelmini è simile a un regolamento ridondante e centralistico, carico di norme e di rinvii ad altre norme, farraginoso e impreciso, tra l'altro totalmente privo delle risorse finanziarie per concretizzare un pur modesto disegno riformatore".