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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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"Ti ho vista bambina..."

25 novembre 2010


Ti ho vista bambina, guardare tua madre che ti diceva alla mattina, mentre ti preparava la colazione prima di mandarti a scuola:"Ieri sera, al buio, ho sbattuto il naso contro la porta, ma non è niente".

Ti ho osservata ragazzina, mentre cercavi di studiare nella tua stanza e  sentivi  le discussioni tra i tuoi, che finivano invariabilmente con le urla, un colpo ed un pianto.

Ti ho seguita quando uscivi con le tue amiche, e tornando guardavi tua madre  che ti aspettava  in silenzio, con  gli occhi mortificati che ti dicevano "non come me...".

Ti ho attesa, quando sei tornata dall'appuntamento con il tuo primo ragazzo, un po' lusingata ed un po' preoccupata che lui fosse tanto geloso,

Ti ho sentita, quando discutevi con il tuo ragazzo perché non capiva che potevi uscire e divertirti con le tue amiche senza fare nulla di male, continuando a volergli bene.

Ti ho vista umiliata,  piegata dal dolore e dall'incomprensione, quando il tuo ragazzo ti ha insultata e trascinata via dalla festa.

Ti ho raccolta, quando eri piena di rabbia ed hai deciso di lasciarlo, ed hai pensato "non come lei".

Ti ho seguita, quando con tenacia hai rifiutato chi ti voleva, pur con tanti sorrisi,  come una proprietà e non poteva accoglierti  e rispettarti per la persona che sei.

Ti ho sostenuta, quando hai  fatto con trepidazione la scelta di vita definitiva con il tuo uomo: consapevole, profonda, piena di amore autentico - che è  rispetto, ascolto, attenzione, accoglienza reciproca -.

Ti ho accompagnata, quando sei tornata da tua madre e l'hai guardata negli occhi, con un filo di sfida: e nel suo sguardo hai visto tutta la profondità del dolore e dell'umiliazione, ma anche l'orgoglio di averti fatto capire - anche attraverso il suo stare in silenzio, sopportando e sapendo che non era giusto ma era l'unica cosa che sapeva fare, l'unica possibilità che aveva la forza di gestire - che la sopraffazione non è l'unica via di relazione, ma che le relazioni possono essere  diverse, ricche  e profonde.

Le hai letto negli occhi la commozione di aver fatto crescere in te, nonostante tutto, la forza e la fierezza che guidano la tua vita  e  che ti hanno fatto scegliere di non subire, di non venire a patti con la tua dignità, di non venire mai meno al rispetto per te stessa: nel lavoro, nella vita di coppia, nelle relazioni sociali.

Ed è bastato uno sguardo per, finalmente, intendervi.

Lucia Mirti


TAGS:
lucia mirti |  25 novembre |  donne |  violenza | 

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