E' di questi giorni la relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) sul primo semestre del 2010, trasmessa al Parlamento la scorsa settimana dal ministro dell'Interno Roberto Maroni che certifica, nella nostra Regione, il superamento della semplice infiltrazione mafiosa e la concretizzazione di una vera e propria fusione con il tessuto economico.
Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e responsabile PD in materia di sicurezza e legalità commenta: "Il Partito Democratico e i suoi Amministratori locali hanno profonda consapevolezza dell'esistenza di questo grave problema in Emilia-Romagna, oggi evidenziato dalla relazione della DIA, che si manifesta non già con un'occupazione del territorio ma attraverso la realizzazione di affari con le caratteristiche della legalità che le leggi attuali impongono". "Sappiamo - aggiunge Reggi - che la criminalità organizzata ha bisogno di reimpiegare il denaro sporco in attività lecite, ed è per questo che si spinge, ramificandosi sempre più, in territori come il nostro, nei quali l'economia è ancora in movimento, nonostante i colpi della crisi". Per questo è fondamentale alzare l'asticella per contrastare duramente il fenomeno, praticando rigidi controlli anche sui subappalti e introducendo meccanismi sempre più sofisticati per smascherare le consorterie criminali anche quando sono ammantate di legalità.
E' fondamentale che l'impegno coinvolga sia la pubblica amministrazione sia il mercato privato, per arrivare a un fronte comune dal quale nessuno si deve sentire escluso, in una logica di assunzione di responsabilità collettiva".
"Da parte sua la Regione Emilia-Romagna - continua il sindaco di Piacenza - sta percorrendo questa strada con provvedimenti legislativi specifici e generali. Proprio oggi è stata approvata la legge regionale riguardo le "Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata". Tra le novità maggiori segnalo l'obbligo di presentazione del certificato antimafia anche nel settore privato, l'istituzione di un albo volontario grazie al quale le imprese con requisiti virtuosi (white list) verranno premiate con punteggi da spendere negli appalti, la semplificazione degli adempimenti per le aziende pulite.
Sul piano generale è forte l'impegno della nostra Regione sia sul versante dei controlli sui cantieri e delle procedure di appalto, sia attraverso l'adozione di un vasto piano di attività, che sarà pronto entro l'anno, per prevenire l'infiltrazione mafiosa e promuovere la cultura della legalità. Sono previste azioni nelle scuole, di comunicazione, la creazione di un osservatorio regionale, l'assistenza ai Comuni per progetti sulla legalità, la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata (sportello a servizio dei Comuni).
Spiace comunque dover nuovamente sottolineare come il Ministro dell'Interno, che va giustamente orgoglioso dei successi ottenuti nella lotta alle mafie, tanto da farsene vanto in ogni sede, possa contemporaneamente tagliare le indispensabili risorse di uomini e mezzi senza le quali non solo non sarà possibile combattere i mafiosi, ma diventerà difficile anche catturare i ladruncoli".