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La Corte dei Conti "promuove" il bilancio regionale

22 ottobre 2010

Pubblicato in: Regione Emilia-Romagna

Anche per il 2009, la Corte dei Conti pone un sigillo di qualità sulla gestione economico-finanziaria della Regione Emilia-Romagna: rispettati gli equilibri di bilancio, il patto di stabilità interno e contenute le spese.

“Non possiamo che essere soddisfatti per come ancora una volta venga certificata la bontà della nostra gestione, che produce solidi bilanci regionali all’insegna della trasparenza – ha commentato il presidente della Regione, Vasco Errani -. Noi siamo una Regione che ha bilanci molto stabili grazie a una gestione finanziaria oculata, un rispetto virtuoso del Patto di stabilità, un basso ricorso all’indebitamento e spese di funzionamento affrontate con il necessario rigore. Una condizione di qualità che ci permetterà di affrontare con solidità una situazione finanziaria comunque molto difficile, a seguito di una manovra nazionale del Governo che non potrà non pesare negativamente sui bilanci regionali”.

La sezione regionale della Corte ha sancito che la Regione “ha rispettato l’equilibrio di bilancio sia in sede di previsione che di assestamento e di conto consuntivo, essendo rimasto il toltale degli impegni di spesa autorizzati entro il tetto massimo previsto dalle norme”. Inoltre, la stessa relazione testimonia come “ i vincoli di indebitamento risultino rispettati, essendo la relativa spesa al di sotto del limite”. Allo stesso modo vengono commentati i vincoli legati al Patto di stabilità interno, con spese rimaste sotto i limiti sia per quanto riguarda gli impegni che i pagamenti. La relazione mette poi in evidenza l’importanza del Patto per attraversare la crisi, alimentato da 520 milioni di euro, e delle iniziative legislative finalizzate a sostenere il welfare e favorire lo sviluppo economico, la salvaguardia ambientale, la razionalizzazione dell’amministrazione e il contenimento dei costi.

Poche le criticità sottolineate nella relazione, quasi tutte ascrivibili alle “disfunzioni - si legge nel rapporto - connesse alla indeterminatezza temporale” e alla “discontinuità” dei “flussi finanziari in entrata di provenienza statale”. Una condizione che mina la capacità regionale di pianificare per tempo il volume complessivo di entrate e uscite. Senza dimenticare i crediti che la Regione vanta nei confronti dello Stato: al 31 dicembre la Regione attendeva ancora la restituzione di 7,9 miliardi di euro di cosiddetti “residui attivi”. Una situazione che ha pesato soprattutto sugli investimenti, destinatari, all’interno dei 14,1 miliardi del bilancio 2010, appena del 15,9% delle spese totali, anche a causa della decurtazione di 125 milioni nei finanziamenti governativi.

Considerata la popolazione residente nella regione al 1 gennaio 2009, dice ancora la relazione della Corte dei Conti, “l’indebitamento complessivo regionale pro capite risulta tra i meno rilevanti a livello nazionale”: 221 euro a fronte dei 336 euro del 2008. Per quanto riguarda i vari settori, in quello della salute e della solidarietà sociale, dove si colloca il 62,16% delle risorse regionali, “si è confermata anche nel 2009 una capacità di impegno molto elevata (92,71%) e una analoga capacità di pagamento (98,47%). In aumento la quota di spese finanziate con mezzi regionali (95,89% contro l’89,64 del 2008).

Riassumendo, la Corte ritiene che “si debba affermare la positività della gestione economico-finanziaria del bilancio, che ha permesso, pur in un quadro nazionale di finanza pubblica alquanto complesso e non privo di elementi di grave criticità, il rispetto dell’equilibrio di bilancio, il rispetto del patto di stabilità e il contenuto indebitamento, al di sotto dei limiti di legge”. “Nonostante le generali preoccupazioni che i primi provvedimenti in materia di federalismo fiscale suscitano diffusamente nel livello di governo regionale – conclude l’organismo di controllo – la complessiva solidità dell’impostazione contabile e finanziaria della Regione Emilia-Romagna permette di affrontare le difficoltà future da una posizione sufficientemente salda”.

Fonte: Ermes, portale della Regione Emilia-Romagna (clicca qui)




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