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Partito Democratico - Emilia-Romagna
  venerdi 29 marzo 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
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"In Emilia-Romagna ce la faremo: c'è sintonia con iscritti ed elettori"

27 settembre 2010

Pubblicato in: Interviste

Da quando ne ha parlato nella sua Regione, l'Emilia Romagna, la sua e-mail si è intasata per i tanti messaggi di sostegno da parte dei democratici di ogni età. Poi, l'ha rilanciata durante l'assemblea dei segretari regionali venerdi scorso con Pier Luigi Bersani. Stefano Bonaccini, 43 anni, segretario regionale, è convinto che questa la sia la strada che il suo partito, il Pd, debba seguire.

Come proposto da l'Unìtà: primarie di per eleggere i parlamentari Pd. Tema quanto mai caldo se sì dovesse andare al voto anticipato con questa legge elettorale.
"Per governare il Paese la priorità non è come scegliere i nostri parlamentari, perché prima di tutto vengono i progetti e le proposte per far ripartire l'Italia e segnare un punto di svolta, ma se siamo l'alternativa e la nostra idea di società e di concezione della politica e altra rispetto a chi ci governa, anche nei modi e nelle forme in cui ci muoviamo dobbiamo dare segnali precisi. D'altra parte in Emilia Romagna durante le primarie per la segreteria, sia io sia i miei sfidanti, Maria Angela Bastico e Thomas Casadei, con i quali stiamo governando insieme il partito senza una sola polemica, eravamo convinti della bontà di questa proposta".

Lei ha detto di aver trovato una risposta forte nella base Pd, ma nei dirigenti come lei?
"Già nel corso dell'assemblea dei segretari molti miei colleghi hanno ripreso questa proposta. D'altra parte ho sempre sostenuto che in mancanza di una legge elettorale che permettesse ai cittadini di scegliere il propri candidati al parlamento, noi avremmo dovuto fare le primarie per legare gli eletti al territorio,ma soprattutto di far partecipare i nostri elettori al processo di selezione dei parlamentari. Ho sentito che Vassallo ha perplessità sulla effettiva possibilità di realizzarle, secondo me se ci mettiamo a ragionare insieme il modo si trova".

Così finirebbe anche la battaglia, che secondo alcuni è già in corso, per la formazione delle liste?
"La gente ci vota per le idee e i programmi che intendiamo proporre, per l'alternativa di paese di cui parla Bersani, fisco, lavoro, ambiente, sicurezza... Insomma al primo posto ci sono i programmi e soltanto dopo vengono i modi di selezione dei parlamentari. Per questo mi aspetto dall'Assemblea nazionale di Varese, e bene ha fatto il segretario a volerla in casa della Lega, mi aspetto poche ma chiare idee sul progetto per l'ltalia. Detto questo,subito dopo, sono convinto che tocchi a noi per primi, se vogliamo ridare riallacciare un rapporto di fiducia tra politica e cittadini, dare segnali sull'importanza della partecipazione Per me è un punto d'orgoglio far parte di un partito che si sceglie il leader quando altrove ci sono leader che si fanno il loro partito".

Ve lo scegliete però poi la discussione al riguardo non finisce mai.
"lo ho apprezzato molto il modo in cui Bersani ha aperto e chiuso la segreteria così come ho apprezzato i toni e le parole di Veltroni. Sono convinto che l'esito della direzione sia stato positivo, perché ha chiuso ed evitato il rischio di un'ennesima spaccatura nel Pd. Mi auguro che sia l'ultima volta che ci si trovi a discutere di noi e del rischio dell'unità interna piuttosto che parlare dei problemi del paese. La nostra gente ci chiede unità, ne ha subite troppe di spaccature in passato".

Articolo pubblicato su l'Unità di lunedì 27 settembre 2010, Maria Zegarelli


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