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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Il PD e Pomigliano

16 giugno 2010

Pubblicato in: Dichiarazioni

Questo il testo della dichiarazione di Luigi Mariucci:

"E' sbagliato schierarsi, nel PD, in termini pregiudiziali tra il sì e il no sulla vicenda di Pomigliano. Il PD deve formulare una valutazione autonoma, a prescindere dal comportamento dei singoli sindacati, guardando al merito della questione.
Per il PD la salvaguardia dell'occupazione e la garanzia del rilancio produttivo della Fiat di Pomigliano costituiscono una priorità assoluta. Questa priorità rende necessari pesanti sacrifici sul piano della condizione di lavoro. Si tratta di accettare una turnazione continua su 24 ore, 18 turni settimanali, compreso il sabato notte, più 80 ore di lavoro straordinario direttamente esigibili dalla azienda, la riduzione delle pause, la revoca del trattamento economico di malattia se le assenze superano una certa media. Queste condizioni possono essere accettate, con una deroga alla normativa del contratto nazionale, in nome di una esigenza superiore: la salvaguardia della occupazione e dello sviluppo, specie in un'area territoriale critica come quella campana. Purchè le si riconosca come tali: misure straordinarie in una situazione straordinaria, e non le si presenti come il "il sol dell'avvenire", un modello di nuove relazioni di lavoro per il futuro.

Quel che non è accettabile è che, in nome di esigenze produttive e di occupazione, si convalidi la rinuncia a diritti costituzionalmente garantiti. Questo è quando prevede la clausola del testo Fiat in cui si qualificano come inadempimento sul piano individuale, passibile di sanzioni disciplinari fino al licenziamento, i comportamenti difformi dei singoli. Secondo questa clausola, ad esempio, lo sciopero spontaneo di gruppi di lavoratori contro i ritmi eccessivi di lavoro e persino il rifiuto motivato di un singolo lavoratore a prestazioni di lavoro straordinario oltre il normale turno sarebbero passibili di sanzioni disciplinari fino al licenziamento. Tale clausola è illegittima, chiunque la firmi. La FIOM-CGIL avrà molti torti, ma su questo punto ha ragione.

Questa deriva non può essere accettata. I diritti costituzionali fondamentali, tra i quali in Italia va incluso il diritto di sciopero, qualificato dalla migliore dottrina (uno per tutti: Piero Calamadrei) come diritto individuale ad esercizio collettivo, esistono proprio perché funzionano come baluardo, come limite verso le alterne vicende del ciclo economico, sociale e politico. Questo vale per la libertà di informazione, per il bilanciamento dei poteri e per i diritti sociali e del lavoro.  Su questo punto la posizione del PD deve essere chiara e netta, se vuole essere davvero, come dichiara, il "partito della Costituzione".


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luigi mariucci |  lavoro |  pomigliano |  dichiarazione |  fiat |  sindacati | 

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Commenti: 1
vergogna
E possibile che noi operai dobbiamo essere sottomessi dalle ditte italiane a fare quello ke vogliono loro? Per me il governo sta sbagliando tutto , anzi se la prende solamente con noi operai per pagare altre cose.

Scritto da angelo in data 18 settembre 2010 alle 14:02



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