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Stefano Bonaccini intervistato da Radio Tau

13 maggio 2010

Pubblicato in: Interviste

Bonaccini:  “Drammatico discutere solo di Guazzaloca. Pronti a parlare con lui, ma si schieri, ci sono anche altri”  

"Così gli elettori non ci capiscono. Sbagliato un dibattito tutto sui nomi e cognomi". Il caos-candidato porta il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini, a dare l'altolà al dibattito che si è aperto nel partito a Bologna sul prossimo candidato del centrosinistra.
Tutto è nato dalla sparata di Duccio Campagnoli, ex assessore e uomo di partito, che di fronte alla tentazione di guardare ad un'ipotesi civica ha tirato in ballo addirittura il vecchio avversario Giorgio Guazzaloca. Bonaccini non esclude affatto, almeno in linea di principio, un coinvolgimento dell'ex sindaco del centrodestra: ma a patto di una 'conversione' allo schieramento opposto. "E' un problema di Guazzaloca e non mio decidere se vuole stare nel campo del centrosinistra e dedicarsi a costruire un centrosinistra che vinca a Bologna", dichiara il segretario su Radio Tau. "Nelle ultime elezioni -ricorda Bonaccini- Guazzaloca ha scelto di non candidarsi col centrodestra, facendo già una scelta che indicava che in questa destra bolognese non aveva fiducia".
 Ora si tratterebbe di fare un altro passettino. "Ripeto: se Guazzaloca o chi per lui vuole provare ad impegnarsi in un progetto che metta insieme quella sua civicità a disposizione di un programma con le forze di centrosinistra, il problema è di Guazzaloca non di Bonaccini. Noi discuteremo di tutti coloro che vogliano costruire il futuro di Bologna". Certo, aggiunge poco dopo il segretario, "sarebbe drammatico se il Pd non discutesse di altri nomi che non quello di Guazzaloca. Non posso pensare che a Bologna manchino forti personalità nel campo del partito e della politica o in quello del civismo e delle professioni, Università', lavoro, impresa e cultura".
Sulle chanche di Maurizio Cevenini Bonaccini non si sbilancia. "In questa città -risponde a domanda- ci sono personalità che hanno la tessera del partito che possono candidarsi a sindaco e ci sono personalità che non hanno la tessera del Pd ma che sono di area Pd o del centrosinistra che secondo me potrebbero essere ottimi candidati a sindaco". Insomma, nessuno si senta escluso. Ma il fatto è che la discussione per Bonaccini è partita al momento sbagliato e su premesse errate. "Va messo un po' di ordine in questa discussione, perché rischiamo ogni giorno di aprire un capitolo nuovo e non farci capire dagli elettori", avverte. 
Adesso c'è il congresso del Pd provinciale, ricorda, "dove sarebbe sbagliato mettere al centro i nomi e i cognomi, come il Pd ha fatto troppo spesso in questi due anni. Dobbiamo parlare meno di nomi e più di contenuti. Mi auguro e darò una mano perchè sia così". Ma sembra difficile arrestare a questo punto il tormentone sul candidato, anche se manca un anno al voto. 
"Sono stato io a dare la disponibilità del Pd ad aprire al civismo, però non può essere indistinta la differenza tra destra e sinistra -puntualizza Bonaccini- definito il campo del centrosinistra, siamo pronti ad aprirci a tutte quelle forze politiche e anche quelle forze civiche che volessero costruire il progetto per il rilancio di Bologna".

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Bonaccini: “Meglio due candidati alla Segreteria. Pari condizioni tra Donini e Licciardello vanno garantite.”  

"Il fatto che ci siano due candidati non mi preoccupa assolutamente, l'importante è che si discuta non di noi stessi, ma dei problemi dei cittadini". Lo dice il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini, a proposito della discesa in campo per il congresso provinciale a Bologna, oltre al favoritissimo Raffaele Donini, anche dell'outsider Piergiorgio Licciardello, espressione degli autoconvocati del 'Nuovo Pd per Bologna'. Parlando questa mattina a Radio Tau, Bonaccini si mantiene super partes. Anzi, non nasconde la preferenza nel caso del capoluogo emiliano-romagnolo, per un confronto tra più candidati.
"Ho sempre detto che la differenza non la fa il numero di candidati, anzi per la discussione in atto a Bologna è tutto sommato meglio un congresso con più di un candidato. Permette di discutere di più e meglio di Bologna e del suo futuro. La differenza la fa il clima e sono abbastanza convinto che sia Donini che Licciardello capiscano che ciò di cui si discute non è la la sostanza e non la forma".  Ad una domanda di un ascoltatore ("la sfida tra Donini e Licciardello sarà come quella delle primarie di Delbono o i candidati saranno trattati allo stesso modo"), Bonaccini risponde che sarà "doveroso garantire le pari condizioni" ai due candidati alla segreteria.

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Bonaccini: “Primarie via più probabile per il 2011.”  Domani esame modifiche alla commissione statuto.  

Domani potrebbe essere più chiaro con quali regole saranno fatte le primarie per il candidato sindaco del centrosinistra a Bologna: in particolare se la formula sarà più o meno adatta a fare partecipare con facilità anche candidati "civici". Si riunisce infatti la commissione Statuto del Pd. Il segretario regionale Stefano Bonaccini non si sbilancia sulla bozza allo studio che allarma in parlamentare franceschiniano Salvatore Vassallo ed altri 'primaristi'. Ma "tranquilli- rassicura- lo strumento delle primarie non solo non viene escluso ma viene soltanto regolamentato. E comunque è lo strumento a disposizione, se lo vorremo, percorrere per fare partecipare i bolognesi alla scelta del candidato sindaco".
Dalle frequenze di Radio Tau il segretario invita insomma a non farsi prendere dal panico. "Voglio rassicurare tutti, non si esclude la possibilità e lo strumento delle primarie. Anzi, viene regolamentato. Peraltro- aggiunge Bonaccini- credo che a Bologna la via più probabile possa essere quella di primarie che io credo però che debbano essere di coalizione, non solo del Pd.
 Coloro che vogliono costruire un nuovo Pd a Bologna hanno il diritto di avanzare candidature" per le elezioni del 2011.

Fonte: Ag. Dire Bologna



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