Questo il profilo del Partito Democratico tracciato dal segretario Stefano Bonaccini, nel corso della direzione regionale, tenutasi a Bologna lunedì 19 aprile
"Dobbiamo entrare tra la società, consapevoli che essa è profondamente cambiata". Così
Stefano Bonaccini apre il suo intervento nella
Direzione regionale del Partito Democratico. L'analisi del voto, indica che il PD ha mantenuto il suo elettorato rispetto alle elezioni Europee dello scorso anno, con percentuali molto alte, segno di un elettorato "fedele". Ma "questo non ci deve bastare", ribadisce il segretario, anzi deve essere lo sprone per andare avanti e costruire quel progetto di alternativa a cui più volte ha fatto riferimento Pier Luigi Bersani. Un'alternativa basata sulla credibilità, "da qui si deve partire", perché "noi sappiamo e vogliamo proporre un'idea reale del Paese", contrapposta a quella raccontata dal centro destra. Il PD saprà differenziarsi proprio sui temi che più toccano la vita degli italiani - assicura il segretario regionale -, come "ha fatto sulla scuola, cercando di salvare posti di lavoro e qualità dell'insegnamento, quando il governo ha ridotto l'età dell'obbligo, o sull'ambiente, con la green economy, contrapposta al nucleare". "La sfida deve essere nel merito, nei contenuti, solo così possiamo battere la destra". Una destra, peraltro, "lacerata da contraddizioni che stanno emergendo proprio in questi giorni".
Agli argomenti populisti della maggioranza, insomma, bisogna rispondere con riforme serie, a partire da quella della politica: dalla riduzione del numero dei parlamentari, ad una nuova legge elettorale, per passare a quella del fisco che promuova la riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese. Infine un accenno al fenomeno dell'astensionismo, per Bonaccini si tratta non solo di sfiducia nei confronti della politica ma verso il futuro: "penso ai giovani che hanno perso il lavoro, o alle famiglie a cui è venuto a mancare il reddito più importante". A queste persone si deve rivolgere l'azione del Partito Democratico dell'Emilia-Romagna, passando dai territori virtuali dei nuovi media, così come da quelli fisici di piazze e mercati, per dare risposta a quelle che sono le vere domande del Paese .