Solo partendo da questa considerazione si potranno attuare misure per contrastare la riforma Gelmini e il taglio di migliaia di posti di lavoroFa male Favia a sottovalutare il
tema dei tagli (
clicca qui per leggere l'estratto dall'articolo pubblicato su La Repubblica di venerdì 2 marzo), perché quello è il problema vero della scuola, che va a svilire tutto il sistema di istruzione e il futuro dei nostri ragazzi.
Bisogna partire proprio da questo, come ha fatto il Partito Democratico.
Se Favia vuole entrare nello specifico si informi sulla rilevanza di quei tagli e sulle loro conseguenze, anche per le centinaia di migliaia di insegnanti che hanno perso il posto di lavoro. Non è una questione solo nazionale, perché alla regioni compete, e sarà questa la legislatura, la costruzione del sistema di istruzione e formazione professionale. Il punto è che il Governo Berlusconi vuole costringerci a farlo con un taglio di risorse che avrà pesanti ripercussioni sulla qualità della formazione dei nostri ragazzi e sul capitale umano su cui poggia il nostro sistema economico.
La Regione finanzia, eventualmente, solo progetti per la qualità della formazione, destinati al sistema nazionale di istruzione, di cui fanno parte anche le scuole paritarie. Il tema è piuttosto quello della verifica che un istituto che si dichiara paritario rispetti tutte le condizioni previste: titoli e rispetto del contratto degli insegnanti, accoglienza bambini diversamente abili etc etc.
Sulla scuola Favia fa una distinzione, dicendo di voler togliere i finanziamenti alle scuole paritarie 'tranne che alle materne'. Favia forse non sa che la stragrande maggioranza delle scuole paritarie sono materne. Dunque cosa resterebbe alla scuola pubblica? Pensa che poche centinaia di migliaia di euro possano sanare i tagli feroci che Gelmini e Tremonti hanno imposto alle nostre scuole?