Questa la dichiarazione di Luigi Mariucci, responsabile lavoro dell'esecutivo PDER:
"Hanno dato un altro colpo al diritto del lavoro, al principio per cui il lavoro, la sua dignità, viene prima di tutto. Senza dignità e qualità del lavoro non c’è buona impresa, non c’è sviluppo sostenibile, non c’è uscita dalla crisi. Con l’approvazione definitiva al Senato da parte del centrodestra del c.d. collegato al lavoro si sono reintrodotte alcune delle forme più odiose di precarietà, proprio mentre la crisi colpisce in particolare i lavoratori precari. In più si sono indebolite le tutele contro i licenziamenti ingiustificati. Non con un attacco diretto contro l’art. 18 dello Statuto, come il governo Berlusconi fece nel 2002, ma con un attacco indiretto, più subdolo ma altrettanto efficace. Si introduce l’arbitrato di equità, quindi anche in violazione delle norme inderogabili di legge, nelle controversie di lavoro, anche in materia di licenziamenti, stabilendo che all’arbitrato si può ricorrere con una clausola inserita nel contratto individuale, al momento dell’assunzione, quando il lavoratore è più debole. In questo modo si torna indietro di un secolo, quando si usava la giustizia equitativa in mancanza di garanzie costituzionali dei diritti del lavoro: altro che modernità e innovazione, si torna al proto-liberismo. Suscita sdegno, in particolare, che tutto questo venga fatto, da parte del ministro Sacconi, evocando il nome di Marco Biagi e coprendosi quindi dietro il velo di sacralità di una vittima del terrorismo. Contro questa legge il PD deve promuovere la più ampia mobilitazione. Va sostenuto lo sciopero generale indetto dalla CGIL per il prossimo 12 marzo, che su questo punto specifico deve trovare la più forte finalizzazione, chiamando tutti i sindacati ad una unità d’azione sui contenuti, mettendo fine a sterili e autolesioniste divisioni."
