«Lo choc è stato forte per i bolognesi e per la nostra gente. Bersani verrà a Bologna la prossima settimana perché abbiamo deciso di reagire subito con un segnale forte di fronte a un fatto a cui non siamo abituati». Così il segretario regionale del Pd,
Stefano Bonaccini, annuncia la direzione della svolta, slittata a martedì 2 febbraio per permettere al segretario nazionale di prendere in mano il caso Bologna. Per il Pd si preparano novità compreso un affiancamento di Bonaccini al provinciale Andrea De Maria che si candida per le regionali.
Un commissariamento? «Non siamo in quella situazione -minimizza Bonaccini- a Bologna ci sono le risorse e le intelligenze per un rilancio anche perché il gesto di Delbono che mette la città avanti anche a se stesso conferma che per il buon governo non possiamo avere ombre o sospetti su nessuno di noi. Delbono saprà uscirne bene, ma ha fatto bene a fare quel gesto». Alla destra che irride alla diversità del Pd emiliano, Bonaccini replica: «Mai pensato a una diversità antropologica, ma la diversità di comportamenti non sfugge a nessuno. Tanti loro amministratori indagati per fatti ben più gravi sono tutti alloro posto».Il segretario del Pd, infine, non si sbilancia sull'ipotesi che si possa votare il 28 marzo, però apprezza «la disponibilità di tanti esponenti del centrodestra a verificare che si possa votare entro l'estate».
Durissimo, invece, con Giancarlo Mazzuca che parla di una responsabilità oggettiva di Errani e gli chiede di ritirarsi. «Parla di queste cose perché non ha argomenti –ribatte Bonaccini-vedo un Pdl troppo baldanzoso. So che per noi è un momento difficile e delicato, ma stanno sottovalutando la nostra capacità di reazione».
Articolo pubblicato su La Repubblica ed. Bologna di mercoledì 27 gennaio 2010