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Partito Democratico - Emilia-Romagna
  venerdi 26 aprile 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
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"Un incidente, ma non è la fine del buongoverno della sinistra"

27 gennaio 2010

Pubblicato in: Interviste

"Sono e resto convinto della grande qualità della classe dirigente e di amministratori emiliano-romagnoli. E non sarebbe certo un incidente a decretarne la fine". Una patata così bollente, non avrebbe mai pensato di doverla sbucciare. È segretario del Pd regionale da neanche 100 giorni, Stefano Bonaccini, e, a due mesi da una sfida delle Regionali sulla carta in discesa, si trova a fare i conti con una Bologna senza sindaco e una campagna per il Comune da organizzare al più presto. Sempre che si vada a votare a fine marzo o comunque entro l'estate.
 
Bonaccini, il ministro Maroni si dice disponibile a fare un decreto che anticipi i tempi di voto.
Prendo atto della sua disponibilità, come di quella di altri esponenti del centro destra, locali e nazionali per evitare che Bologna finisca in un commissariamento lungo un anno e tre mesi. Ci vuole una soluzione bipartisan per dare alla città un governo eletto dai bolognesi, lo chiedono anche le forze economiche e sindacali.

A Bologna un sindaco non si era mai dimesso perché indagato. È la fine del modello emiliano-romagnolo di buon governo?
Non nascondo che sia un momento delicato. I bolognesi non sono abituati a una situazione del genere. Non è mia intenzione minimizzare né la portata emotiva del caso, né quella politica. Non ho mai pensato a una superiorità morale del centro sinistra rispetto al centro destra, ma dico anche che i comportamenti hanno ancora una volta evidenziato la diversità.

Si riferisce alla scelta di dimettersi?
Certo. Delbono ha deciso in assenza di rinvio a giudizio, con l'intenzione di mettere Bologna davanti ad ogni altro interesse. Nel  centro destra questo non avviene, basti pensare al leader Silvio Berlusconi. La storia di buon governo dì questi territori è un tesoro costruito negli anni. Siamo persone perbene. Lo penso anche di Delbono e ora credo che potrà dimostrarlo di fronte alla giustizia.

Ha sentito il sindaco dopo le dimissioni?
Sì, ci siamo parlati dopo la relazione in consiglio comunale. Mi è sembrata una persona convinta della propria scelta, ma anche molto provata.

Ora il Pd e il centro sinistra dovranno scegliere un altro candidato. Per farlo, in tanti invocano le primarie.
Diventa difficile ragionare ora perché non si sa ancora quando voteremo. Detto ciò, lo strumento delle primarie l'abbiamo già utilizzato e lo utilizzeremo. E intendo primarie di coalizione, che fanno parte di un progetto politico. Sono convinto siano un buon metodo di selezione della classe dirigente.

Al di là che si accorpi tutto in un election day, a fine marzo si voterà sicuramente per le Regionali. Il centro destra spera di sfruttare l'onda lunga del Cinzia-gate. Teme contraccolpi?
Il centro destra usa questo caso perché non ha altri argomenti per attaccare una regione che presenta ancora standard elevatissimi in tutti i campi. Noi, da parte nostra, continueremo a parlare ai cittadini di welfare, lavoro, cose concrete. E nonostante abbia ben chiaro il momento di difficoltà, sapremo reagire.

Al 2 febbraio è stata posticipata la direzione bolognese del partito. Ci sarà
Bersani. Da lì spunterà il candidato.
No, discuteremo della situazione per rilanciare la campagna elettorale. Ma la presenza del segretario è un segnale forte.

Andrea Bonzi, L'Unità - Bologna, mercoledì 27 gennaio 2010


Clicca qui per leggere l'intervista a Stefano Bonaccini pubblicata su La Repubblica ed. Bologna di mercoledì 27 gennaio 2010 

Clicca qui per leggere l'intervista a Stefano Bonaccini pubblicata su Il Resto del Carlino di mercoledì 27 gennaio 2010

Clicca qui per leggere l'intevista a Stefano Bonaccini pubblicata sul Corriere di Bologna di venrdì 29 gennaio 2010


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stefano bonaccini |  intervista |  l'unità |  bologna |  flavio delbono | 

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