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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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Bamboccioni non per caso, per forza

19 gennaio 2010

Pubblicato in: Dichiarazioni

Questa la dichiarazione di Riccardo Ricci Petitoni

"Il ministro Brunetta vuole per legge tutti i diciottenni fuori casa, per evitare che si trasformino in bamboccioni che pesano per anni sulle spalle delle famiglie.
L'autodeterminazione e l'indipendenza delle giovani generazioni è una necessità che non si risolve con la solita legge ad hoc, creata senza alcun risvolto pratico per meri intenti propagandistici.
Bisognerebbe ricordare a Brunetta che il maggior freno sociale non è l'ignavia dei ragazzi, ma un assetto legislativo e sociale che blocca i giovani inchiodandoli ad un presente incerto e precario, del quale questo Governo  è pesantemente responsabile.

I giovani italiani hanno bisogno di politiche universitarie all'altezza, che invece di tagliare indiscriminatamente i fondi per l'università (con il conseguente aumento delle tasse da parte degli atenei) creino un sistema adeguato ai bisogni dello studente, estendendone i servizi ed abbattendo il caro università specialmente per i meritevoli ma tutelando tutti gli studenti, perché oggi sono ancora troppi coloro che rinunciano all'università perché proprio non se la possono permettere. In Italia non v'è nessuna forma di prestito d'onore, figuriamoci forme più avanzate di servizi allo status di studente, che tocchino anche la mobilità, il costo della vita, il costo della cultura.
Chiediamo politiche che premino ed incentivino l'imprenditoria giovanile, specie se concentrata sulle nuove tecnologie e sulla green economy, perché una buona idea non si trasformi in un'ipoteca a vita.
Chiediamo che sia istituito un fondo a garanzia dei prestiti ai giovani imprenditori, perché la famiglia non sia l'unica che scommette sulle loro potenzialità e che si superi l'idea di società cristallizzata e bloccata.  Chiediamo politiche abitative popolari per le giovani coppie, con canoni d'affitto simbolici per gli anni sufficienti a coprire un mutuo o l'acquisto di una nuova casa.

Ed urgentemente chiediamo provvedimenti nel mondo del lavoro, che colpiscano la precarietà, falciando le innumerevoli tipologie di contratti di lavoro in favore di una forma di contratto unico d'inserimento, che tuteli e garantisca non solo il giovane, ma tutti coloro che, pur non più giovani, sono usciti dal mondo del lavoro e desiderano rientrarvi. Il tutto accompagnato da una seria riforma degli ammortizzatori sociali che premi la formazione per tutta la vita ed il reinserimento lavorativo, mirando a trasformare l'odiosa precarietà in flessibilità.

È vero che esistono nel Paese regioni virtuose, come l'Emilia-Romagna, che proprio nel mese di dicembre ha messo a disposizione 703 case per le giovani coppie, con un investimento di oltre 13 milioni di euro, aumentando contestualmente gli investimenti sull'edilizia scolastica ed il sostegno alle famiglie più colpite dalla crisi; questo note positive in ogni caso non bastano a coprire le lacune di un Governo nazionale che dovrebbe prendersi in carico l'onere di pensare ad un progetto capace di abbracciare  tutte le regioni italiane, non lasciando solo nessuno".
 


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