Ecco la dichiarazione di
Stefano Bonaccini:
«L’eliminazione del quotidiano La Repubblica dalla biblioteca comunale di Sassuolo è un fatto gravissimo che la dice lunga sulla natura rozza e intollerante di questa destra. Il sindaco Caselli e il suo vice leghista Menani dimenticano troppo spesso di aver vinto le elezioni amministrative per una manciata di voti e di rappresentare quindi solo una parte, nemmeno maggioritaria, degli elettori sassolesi. Saggezza e buon senso vorrebbero che il governo di quella città fosse improntato alla moderazione e al dialogo, virtù che evidentemente non fanno parte del Dna di questi amministratori. Lo hanno già dimostrato in diverse occasioni, dalla vicenda infinita della moschea che non trova mai soluzione a quella recente del circolo Fassbinder, sgomberato con l’impiego massiccio di uomini e mezzi delle forze dell’ordine. In entrambi i casi il rifiuto del confronto e la mancanza di soluzioni alternative. Insomma, incapacità di governare una società complessa. Perché stupirsi, dunque, della censura di un quotidiano inviso al premier e quindi ai suoi seguaci nostrani per “i suoi contenuti”? E’ l’insofferenza per quelle regole elementari ma fondamentali che in Occidente si chiamano con un solo nome: democrazia».