"E' stata troppo vaga la risposta del presidente della commissione Ambiente Angelo Alessandri (Lega) alla richiesta del PD di chiarire dove sono finiti i 180 milioni già approvati dalla delibera Cipe con i fondi Fas per il progetto denominato "Valle del fiume Po".
"Il progetto che riguarda la bacinizzazione del Po è poco trasparente e suscita numerose preoccupazioni poiché riguarda un solo tratto del fiume dove vi è un forte interesse da parte degli operatori energetici. Le conseguenze dell'applicazione di questo progetto potrebbero essere molto devastanti per il delta del Po potendo causare un aumento dell'intrusione del cuneo salino con una perdita di fertilità dei terreni agricoli e aumentando l'erosione costiera. Siamo convinti che il progetto ‘Valle del fiume Po' possa essere una parte della soluzione per la valorizzazione naturalistica turistica e ambientale del fiume. Siamo inoltre in attesa che il ministro dell'Ambiente ottemperi l'accordo con le regioni per la nomina dell'Autorità di distretto del Po cosi come in ottemperanza alla normativa europea. La nostra priorità è una visione unitaria dei progetti per tutto il bacino del fiume, dalla cura del territorio, alla forestazione e manutenzione delle aree golenali, per valorizzare il fiume, migliorare anche le condizioni di navigabilità e la stessa produzione di energia idroelettrica. L'Emilia Romagna deve farsi motore propulsivo di un rilancio concreto del Po come ricchezza naturale, economica e umana, portando la
governance del Grande Fiume su livelli e standard europei.
Siamo molto proccupati che venga avanti un progetto che in nome della navigabilità del fiume alteri profondamente la già critica situazione dell'assetto idrogeologico del territorio. Siamo convinti che più che di grandi opere ci sia necessità di piccoli interventi mirati che non solo contribuiscano a migliorare le condizioni del Po ma che possano anche costituire un'opportunità per l'economia dell'intero bacino".
Alessandro Bratti, responsabile ambiente ed energia del PD Emilia-Romagna