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Partito Democratico - Emilia-Romagna
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"Idee chiare e concrete per parlare alla gente"

12 dicembre 2009

Pubblicato in: Iniziative pubbliche

L’iniziativa “Regione, Provincia e Comuni contro la crisi”, promossa dal PD di Bologna sabato 12 dicembre, è stata aperta dal segretario provinciale Andrea De Maria. Nel suo intervento ha criticato il Governo per l'incapacità totale di affrontare la crisi e si è quindi soffermato sull’ottimo lavoro svolto dalle amministrazioni locali e dalla Regione, per dare risposte concrete a chi è in difficoltà. “Stiamo lavorando bene – ha concluso – puntando forte sulla coesione sociale che resta uno dei tratti distintivi del nostro territorio”. Sullo stesso tono anche il sindaco di Bologna Flavio Delbono: “gli enti locali vivono un momento di estrema difficoltà – ha affermato – e ora più che mai i tagli colpiscono chi, come noi, ha fornito servizi eccellenti ai cittadini e alle imprese e corre il rischio di non poterli più garantire”. Occorre perciò opporsi ai tagli, ha sostenuto, ma anche continuare a investire su quel sistema regionale che ha permesso finora agli enti locali di mantenere i propri standard, così come di contrastare efficacemente le emergenze e proporre un’idea di sviluppo per uscire rafforzati dal momento attuale.

Sulle azioni messe in campo dagli enti locali e dalla Regione, è poi intervenuto il presidente Vasco Errani, candidato anche per il prossimo mandato. Prima, ha però sottolineato l’assoluta necessità di tenere fortemente unite la questione sociale e quella democratica. “Il Governo – ha dichiarato – sta scaricando sulle istituzioni tutti i propri problemi e quelli di Silvio Berlusconi”. “Noi che siamo il partito della Costituzione, e del rispetto dei diritti – ha aggiunto – dobbiamo sottolineare con forza questo tentativo di minare l’equilibrio dei poteri, e spiegare che il Paese attraversa un momento complicato”. Molto negativo anche il giudizio sulle risposte finora date alla crisi: “questa destra non ha una idea di sviluppo da promuovere quando ci sarà la ripresa, e non può dare perciò un futuro al Paese”. Intanto però, “riscrivendo la Finanziaria in una notte, redistribuendo risorse che non ci sono, scaricando la crisi sui territori con una politica strisciante di riduzione del welfare, e distribuendo sempre di più ai ricchi a svantaggio degli altri”, complica molto anche il presente.

Presente affrontato invece in ben altro modo in Emilia-Romagna: “qui abbiamo realizzato un grande patto tra istituzioni, forze sociali e imprese – ha affermato Errani – e questo ci ha permesso non solo di salvare migliaia di posti di lavoro, ma anche di definire politiche di innovazione strutturali che guardano al futuro”. Il presidente ha citato, tra le altre cose, i grandi sforzi già messi in campo per promuovere l’economia verde (che deve diventare, ha affermato, un tema identitario del PD mentre il Governo, “rimasto agli anni ‘70”, parla ancora di nucleare), il potenziamento dei trasporti su ferro, la ricerca e le tecnologie: “da noi – ha dichiarato – entro il 2013 la banda larga sarà ovunque, a Roma invece hanno bloccato i fondi per la sua diffusione”. È perciò anche di questo che occorre discutere con le persone per convincerle, sia a livello nazionale che su scala regionale, che né l’ideologia berlusconiana né la falsa propaganda federalista della Lega possono dare risposte realmente concrete e efficaci, mentre il PD, anche grazie agli ottimi risultati realizzati in questa regione, ha le carte in regola per porsi come una credibile alternativa di Governo in grado di rilanciare il Paese.

Della necessità di promuovere un ulteriore sforzo per comunicare più e meglio progetti e risultati, “che ci sono e spesso sono ottimi”, ha parlato anche il segretario regionale del PD Stefano Bonaccini in chiusura. “Dobbiamo tenere insieme la forza e la concretezza delle nostre proposte – ha dichiarato - con la capacità di proporle con chiarezza non solo ai nostri elettori, ma anche a tutti coloro che magari hanno votato la destra alle ultime elezioni e che ora si trovano di fronte ad una lunghissima serie di promesse non mantenute”. “Pensiamo alla Lega – ha affermato – si dicono federalisti ma fanno parte del Governo più centralista degli ultimi anni, che ha tagliato l’unica vera imposta direttamente indirizzata agli enti locali, e che bloccando i fondi del patto di stabilità (manovra definita “assurda” anche dalla presidente della Provincia Beatrice Drahgetti) impedisce di investire soldi che darebbero ossigeno ai territori”. Bonaccini ha invitato perciò il partito ad alzare il tono della protesta e delle proposte, anche perché, ha ammonito, se non si sarà in grado di far passare questo tipo di messaggi, si rischia di scivolare verso un plebiscitarismo molto pericoloso per il Paese.

La parola d’ordine delle prossime settimane sarà quindi “stare e mescolarsi il più possibile con le persone, per elaborare assieme proposte e soluzioni”. Il PD si sta già muovendo in tal senso, ha precisato il segretario, ricordando la mobilitazione di questo fine settimana in tutte le piazze della regione, così come l’apertura nei prossimi giorni di 10 nuovi circoli nei luoghi di studio e di lavoro, tra cui il Petrolchimico di Ferrara, il porto di Ravenna e alcuni policlinici, dove si torna dopo decenni di assenza. Parlando di confronto e proposta Bonaccini ha citato anche la conferenza programmatica di inizio anno, “una occasione straordinaria per accogliere le idee delle migliori intelligenze del territorio”, e sottolineato la necessità di organizzare altri appuntamenti tematici e di dialogo con la società, quali ad esempio assemblee sulle piccole e medie imprese, sul mondo del lavoro e sulla scuola.

“In tutti questi momenti - ha spiegato - occorrerà ascoltare i problemi e le aspettative dei nostri interlocutori, ma anche fare emergere con forza i grandi temi di battaglia del PD”. Tra questi il segretario ha citato la sicurezza e la legalità, che passano anche per il diritto di voto agli immigrati, la lotta alla criminalità organizzata e il sostegno a quelle forze dell’ordine “abbandonate da un Governo che taglia loro le risorse e si affida all'insensata idea delle ronde”; l’innovazione e l’ambiente come nuova prospettiva di sviluppo e crescita economica, materie sulle quali è possibile vantare gli ottimi risultati e programmi della Regione e entrare in sintonia con l’elettorato più giovane, molto sensibile su questi argomenti; la ricerca, i saperi e la scuola, che sono e restano un “tema decisivo per la qualificazione dei territori”; e il sostegno agli enti locali per un rilancio delle opere pubbliche, un tema divenuto ovunque nel mondo ricetta basilare per contrastare la crisi, ma assolutamente ignorato dal Governo Berlusconi. “Il lavoro è tanto ma sono assolutamente fiducioso – ha perciò concluso Bonaccini – anche perché l’Emilia-Romagna è la regione che ha prodotto le migliori politiche e i migliori risultati negli ultimi anni, e con la candidatura di Vasco Errani, un vero e proprio leader nazionale, a differenza di altri non dobbiamo attardarci a discutere di nomi e cognomi, ma possiamo mettere in campo quelle idee e quei programmi di cui il nostro territorio, e in prospettiva tutti il Paese, hanno un grande bisogno”.


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