Il Partito Democratico dell'Emilia Romagna sostiene la petizione di Libera contro l'emendamento alla Finanziaria presentato dal PdL sulla vendita dei beni confiscati alla mafia. Per questo motivo, da sabato 28 e domenica 29, partirà una campagna di mobilitazione che vedrà coinvolte le principali città della Regione. I gruppi consiliari del PD, inoltre, presenteranno nei Comuni dell'Emilia Romagna un ordine del giorno per sollecitare il ritiro dell'emendamento dalla Finanziaria.
"Vendere quei beni - sottolinea
Stefano Bonaccini, segretario regionale del PD - equivale ad un regalo alla mafia, significa vanificare il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura, cancellare il sacrificio di chi la lotta alla mafia l'ha pagata con la vita. Abbiamo deciso - prosegue il segretario - di aiutare Libera nella raccolta delle firme mettendo a disposizione la capacità organizzativa del PD in Emilia Romagna, e speriamo che siano in tanti altri a farlo: forze sociali, altre forze politiche e liberi cittadini. Ci chiediamo - conclude - quale sia ad esempio la posizione della Lega in merito, se gli esponenti locali del centrodestra volessero sottoscrivere il nostro ordine del giorno ne saremmo contenti".
I dati, aggiornati al giugno 2009, vedono 66 beni immobili confiscati nella nostra regione, di questi solo la metà è stata assegnata. Sono 16 i beni immobili confiscati nella provincia di Bologna; 8 in provincia di Ferrara; 25 nella provincia di Forlì - Cesena; 3 nella provincia di Parma; 5 nella provincia di Piacenza; 7 in provincia di Ravenna; 2 nella provincia di Rimini.
"La questione - spiega l'on.
Maino Marchi, membro della commissione antimafia - si giocherà in commissione nella prossima settimana, ecco perché è così importante che in questo sabato e domenica venga coinvolta l'opinione pubblica. L'emendamento - prosegue - presentato da parlamentari di maggioranza e di opposizione, tra cui molti del PD, chiede di cancellare la norma presentata dal Pdl in Senato. Il Pd - conclude - fa inoltre proposte che consentono di fare passi avanti nel contrasto alla mafia, come l'istituzione di un'agenzia ad hoc per la gestione dei processi di assegnazione".
Sempre questo fine settimana partirà la carovana antimafia di Libera: "Vogliamo - spiega
Roberta Bussolari, coordinatrice regionale invitata alla conferenza stampa - testimoniare che in Emilia Romagna l'attenzione è alta e che la nostra è una società ‘responsabile', che non abbassa la guardia contro la mafia".
Dello stesso tenore l'intervento dell'onorevole
Rita Ghedini: "Se passasse l'emendamento - spiega - verrebbe meno il principio, previsto dalla legge, di impossibilità di vendita dei beni confiscati alla mafia. Tradendo così - aggiunge - l'idea che la restituzione dei beni alle comunità è, di fatto, la riaffermazione della cultura del diritto in luogo della cultura del favore. La questione della lotta alla mafia - precisa Ghedini - non deve essere solo trasversale alla parti politiche, ma deve essere assunta come tema nazionale: anche nella nostra regione, infatti, come tutte le regioni ad economia fiorente avanzata, il rischio di infiltrazioni sia nella gestione delle attività economiche (appalti, grandi attività commerciali etc.) che del reinvestimento di capitali derivati dall'economia illegale è forte. La presenza - conclude - di 66 beni confiscati, di cui solo la metà assegnati, dice che anche da noi le organizzazioni mafiose hanno investito e che la messa in vendita dei beni potrebbe essere interpretata come un via libera ad un ingresso più significativo".
