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Partito Democratico - Emilia-Romagna
  venerdi 26 aprile 2024 Partito Democratico Emilia-Romagna
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“Dall'Emilia-Romagna un patrimonio solido per rilanciare il PD ed il Paese”

10 ottobre 2009

Pubblicato in: Congresso 2009

Allegati 1 - l'ordine del giorno di soldiarietà a Rosi Bindi
2 -
l'ordine del giorno sui temi del lavoro e della precarietà

Sabato 10 ottobre, a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, si è svolta la Convenzione regionale del PD Emilia-Romagna, che ha certificato i risultati dei Congressi territoriali del PD in Emilia-Romagna, e ufficializzato la candidatura di Stefano Bonaccini, Mariangela Bastico e Thomas Casadei alle Primarie regionali del 25 ottobre.

Sviluppo di qualità, persona al centro, e crescita di una comunità coesa e sicura, ma anche capace di aprirsi, innovarsi e trasformarsi. Queste le parole d’ordine per il futuro del PD indicate da Stefano Bonaccini, primo dei tre candidati a intervenire. “Dobbiamo rappresentare una alternativa identitaria alla destra – ha proseguito – e riorganizzare attorno a noi un campo di forze capace di sconfiggerla”. Altri punti chiave per il futuro dovranno essere un maggiore radicamento del PD nei territori, per la “costruzione di un partito in carne ed ossa”, e la capacità di anteporre i contenuti e le proposte ai nomi. “Se sarò eletto Segretario regionale – ha concluso – convocherò perciò una conferenza programmatica che coinvolga politici, amministratori e tutte le categorie sociali, economiche e culturali del territorio, per dar vita a un grande soggetto intellettuale collettivo, che elabori proposte in grado di garantire all’Emilia-Romagna di mantenere gli attuali, elevati livelli di qualità della vita e coesione sociale”.

Nel suo intervento, Mariangela Bastico ha affermato che i saperi e le competenze, anche e soprattutto quelli espressi da chi normalmente è escluso dalla politica, come le donne, i giovani e gli anziani, sono l’elemento chiave per tornare a parlare al Paese. “Dobbiamo proporci come il partito dei poteri deboli – ha spiegato – sforzandoci di essere più accoglienti e aperti, per non deludere chi vuole contribuire, e per ridare alla politica quella credibilità che nasce innanzitutto dalla capacità di ascolto”. All’ascolto e all’enunciazione dei problemi dovranno però affiancarsi anche le proposte per superarli, ha precisato, invocando chiarezza e auspicando la fine delle politiche consociative. “Per questo penso che il PD debba trovare le sue radici nella Costituzione prima, e nel progetto dell’Ulivo poi”, ha proseguito, spiegando che se sarebbe impensabile auspicare ad un partito che da solo conquisiti il 51% dei voti, non si deve rinunciare al progetto di una forza capace di esprimere una vocazione maggioritaria e intenzionata a fare alleanze solo sulla base dei programmi e dei contenuti, mai quindi a priori. Sul rapporto tra dimensione nazionale e livelli locali, infine, la Bastico ha parlato della necessità di un partito tanto radicato, quanto federale ed autonomo: “portiamo l’Emilia-Romagna e le sue buone esperienze a Roma e rendiamole una parte fondamentale della politica nazionale del PD”.

Thomas Casadei ha esordito ponendo con forza l’accento sul tema dell’unità. “Questo Congresso, che non finisce oggi ma il 25 ottobre – sono state le sue parole – ci deve dare le emozioni per affrontare con forza, orgoglio e passione la sfida più importante, che è quella di costruire una alternativa non solo programmatica, ma anche culturale e di valori a quella della destra”. Obiettivi ambiziosi, che, ha proseguito Casadei, possono essere raggiunti solo se si è in grado di essere uniti nei fatti, oltre che a parole, costruendo un partito che crei relazioni forti e fertili tra i generi, le generazioni, la sua classe dirigente, e i moltissimi cittadini che non si riconoscono nella destra. Per questo l’auspicio del candidato è che dopo le Primarie possa aprirsi un confronto comune, aperto e il più ampio possibile, che porti ad elaborare proposte di ampio respiro, e che non disdegni, quando necessario, di invitare gli iscritti e gli elettori a delle vere e proprie Primarie su temi di particolare complessità e importanza, quale ad esempio il testamento biologico e le questioni della laicità. Concludendo, Casadei ha indicato altre parole d’ordine per il PD, invocando maggiore chiarezza nelle scelte, una ferma posizione in difesa delle regole e della Costituzione, e la necessità di ridare slancio e valore ad un’idea di politica che sia sobria, coerente ed austera.

Dopo gli interventi degli iscritti a parlare, il Segretario regionale Salvatore Caronna ha concluso i lavori tracciando un ideale bilancio del suo mandato. “In Emilia-Romagna ripartiamo con un patrimonio solido e importante”, ha spiegato, citando i 140.000 iscritti al partito, gli oltre 600 circoli territoriali attivi, le vittorie conseguite in tutte le tornate elettorali degli ultimi due anni, e, più in generale, “la straordinaria forza di “una delle più grandi organizzazioni di volontariato esistenti in Europa”. “A volte dovremmo essere più orgogliosi di tutto questo”, ha aggiunto, dicendosi certo che anche questa volta la nostra regione sarà tra quelle con il maggior numero di votanti alle Primarie. Ma se la base di partenza è solida, ha proseguito Caronna, la futura classe dirigente è chiamata ora ad un compito assolutamente impegnativo. “Viviamo uno dei momenti più complessi e difficili della storia repubblicana – sono state le sue parole – non c’è nessuna certezza sugli esiti della crisi che stiamo affrontando, e a differenza di quanto avviene in altri Paesi europei, chi governa non è capace di elaborare programmi per uscire da questa situazione”. È proprio questa la sfida che attende perciò il PD, chiamato ad essere massimamente unito nell’elaborazione di proposte che riconsegnino un’idea di futuro al Paese e intercettino l’attenzione delle tantissime persone “che non si rassegnano a questo presente”. Un primo banco di prova in tal senso, ha detto in chiusura il Segretario, saranno le elezioni regionali, e in Emilia-Romagna più che altrove sarà fondamentale vincere e farlo bene, perché “qui più che altrove la sfida ha un altissimo valore simbolico”. “Sono molto fiducioso – ha concluso – perché in Emilia-Romagna, da sempre, non solo siamo capaci di far partecipare tanta gente alla politica, ma anche di lavorare con coraggio, intelligenza e passione, per far sì che le cose cambino, e cambino in meglio”.

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Successivamente, la Convenzione regionale ha votato e approvato un ordine del giorno di solidarietà a Rosy Bindi, per il volgare attacco verbale subito da Silvio Berlusconi, e un ordine del giorno che afferma la necessità di contrastare il precariato e il lavoro sommerso, per venire incontro alle categorie di lavoratori che più di tutte stanno pagando il conto della crisi economica in atto.


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