"Il nostro è un messaggio culturale, vogliamo creare un dialogo tra tutti coloro che crescono, vivono, studiano e lavorano nel nostro Paese". Sono queste le premesse della campagna
"I nuovi italiani. Chi nasce e cresce in Italia è italiano", presentate dalla responsabile Immigrazione del PD dell'Emilia-Romagna
Cécile Kynege nel corso della conferenza stampa tenutasi a Reggio Emilia sabato 4 settembre. Una scelta, quella di Reggio, non casuale: la città porta avanti da anni una serie di iniziative come l'inserimento dell'interculturalità tra i fattori determinanti delle politiche educative. Inoltre Reggio Emilia è stata scelta come la città che rappresenterà l'Italia nel network europeo del dialogo interculturale. "La diversità è una ricchezza" ha ribadito il sindaco
Graziano Delrio, si devono "creare cittadini consapevoli, che collaborano con noi alla crescita di una comunità di cui tutti facciamo parte".
Sul palco anche l'assessore regionale alla Promozione delle politiche sociali,
Teresa Marzocchi che ha sottolineato la necessità di "innovare la politica sui temi dell'immigrazione". Le buone pratiche della Regione hanno fatto molto in questo senso ma occorre "uno slancio ulteriore, dobbiamo lavorare insieme per permettere agli immigrati di accedere in maniera paritetica ai tanti servizi che l'Emilia-Romagna mette in campo". Dello stesso avviso anche
Anna Pariani, responsabile Welfare del PD regionale: "i cittadini di origine straniera che vivono in questa regione, e in Italia, sono ormai una risorsa imprescindibile, senza di loro non c'è crescita e non c'è sviluppo". La destra sta cercando "di dividere la società ed è riuscita a sedimentare l'idea della paura del diverso". Il PD deve farsi promotore, attraverso iniziative come questa, "di una battaglia per i diritti fondamentali dei cittadini a partire da quelli dai bambini e dalle bambine".
Sono proprio loro, infatti, le vittime di una legge che non prevede per i figli di cittadini immigrati l'attribuzione della cittadinanza al compimento del 18esimo anno di età. "Questi ragazzi sono di fatto apolidi e per diventare cittadini italiani sono costretti o ad andare a lavorare o a frequentare le nostre università, dimostrando, oltretutto di ottenere risultati migliori dei loro coetanei italiani", denuncia
Marco Pacciotti, del Forum immigrazione del PD. È "assurdo e inspiegabile", prosegue, il Forum e i gruppi parlamentari del PD hanno deciso di promuovere questa iniziativa per "sanare una vera e propria ingiustizia". Chi nasce e crese in Italia è italiano, dunque, come recita lo slogan e trasmettere questo messaggio significa dialogare e "far capire le nostre idee". Così
Jean Lonard Touadì, onorevole del PD di origine congolese. "Non possiamo accontentarci di definire razzista chi ha paura degli imimgrati", è un sentimento che si è radicato negli italiani. "Dobbiamo proporre occasioni di confronto di scambio culturale; tocca al PD dare delle risposte, forte della consapevolezza di essere dalla parte del giusto dal punto di vista dei princìpi".
La campagna
"I nuovi italiani. Chi nasce e cresce in Italia è italiano" prevede una serie di iniziative sui territori della Regione e a breve, sarà disponibile una raccolta di firme on line a sostegno della proposta di modifica del testo di legge 91 del 5 febbraio 1992 relativa alle "nuove norme sulla cittadinanza".